A PORTA PALAZZO MI COMPRO L’ABITO BIANCO

foto di Andrea Deaglio

La storia di Hope (che in realtà non si chiama Hope). Dalla Nigeria ai marciapiedi di Torino


Hope ha un sorriso più irresistibile del solito, oggi. Esce a saltelli dalla doccia, le extension di treccine ramate gocciolanti. Si increma il viso e le lunghe gambe nere, indossa fulminea perizoma e reggiseno bianchi e affonda nel divano in pelle che continuo a pensare abbia preso da una discarica. Canticchia: «Fra una settimana mi sposo». Come, ti sposi? Eri tetra e avvilita, ti avevano dato il foglio di via condannandoti alla Nigeria da cui sei fuggita per finire a venderti nei campi spelacchiati fuori Torino, tanto dolore e botte dai marocchini ubriachi per trovarti punto e a capo nei sobborghi affamati di Benin City, e ora mi parli dell’abito bianco, uno qualsiasi, anche da 20 euro al mercato di Porta Palazzo purché sia bianco?
E chi sarebbe il fortunato?
«Antonio, mio amico che mi ha trovato lavoro alla cooperativa». Ma Hope, lui ha sessant’anni e tu 28. «Per me è come padre. È buono, mi aiuta, non vuole che vado a vivere da lui, continuo a fare mia vita però lui mi sposa così ho documenti e resto in Italia».

Continua a leggere la storia di Hope nel libro "Donne che vorresti conoscere", Infinito Edizioni.

Su Hope sono stati girati due bei cortometraggi da Andrea Deaglio, regista torinese: Nera. Welcome to my world e It's not the promised land. Si possono richiedere in dvd all'Associazione culturale Colombre, tel. 011/19703402.

Con questo articolo, pubblicato da Io donna nel luglio del 2007, ho vinto il premio giornalistico della Commissione Europea, For diversity, against discrimination. Lo potete leggere in inglese qui, a pagina 54.

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