PICCOLE CRONACHE DA GOMA, CONGO


Hanno arrestato il generale Nkunda ma a Goma la vita scorre come se niente fosse. Non si gioisce per la caduta del dandy sanguinario che ha messo a ferro e fuoco i villaggi della foresta qui intorno. Resta la miseria assoluta, restano le altre milizie assassine, restano gli stupri, gli sgozzamenti.
Incontro una donna giovane che ha una gamba di plastica perché le milizie hutu, dopo averla stuprata, le hanno sparato tre colpi. Lei ha un abito elegante e scolorito, un foulard azzurro cielo ben arrotolato sui capelli, la voce di una bambina e gli occhi vuoti.
A Micheline, 44 anni, hanno rigirato un coltello dentro al ventre mentre la violentavano, e lei la tripla cicatrice vuole mostrarmela, perché e' ancora viva anche se da quello scempio ha preso l'aids e un dolore che non si dimentica.
E noi muzungu, i bianchi, siamo qui all'hotel Ihusi, a cento metri dal confine con il Rwanda così possiamo fuggire in fretta se succedesse qualcosa, a sorseggiare té davanti allo spettacolo del lago Kivu. E c'è anche qualcuno che ha voglia di giocare a tennis.

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