MALAWI. UN SOGNO DA DONNE



















Lo chiamano "Africa for beginners" perché l'impatto con il continente nero, qui, è più soft che altrove. A maggio ci saranno le elezioni, si presenta anche una donna con uno staff tutto femminile. Sarebbe un'autentica rivoluzione culturale se venisse eletta. Intanto, qualche giorno fa, è stato arrestato l'ex presidente Bakili Muluzi, accusato di corruzione e padre padrone della politica fino a oggi.
Reportage dal Malawi, un Paese dove gli italiani fanno un sacco di adozioni a distanza e le Ong (sempre italiane) hanno tanti progetti umanitari. Malawi periferia nostra, insomma.

Queste donne dovrebbero odiarmi. Sono figlia dei mzunga, i bianchi che le trascinavano al mercato degli schiavi di Zanzibar per esporle come vacche. Sono sorella delle multinazionali che hanno il monopolio delle sementi di Stato e vendono ai contadini grano ogm che ogni due anni diventa sterile e va ricomprato, in una spirale di bisogno senza fine. Per me la parità dei sessi ha a che fare con la carriera e la rappresentanza politica. Per loro è un marito che smette di picchiarle, di portare a casa altre donne, di contagiarle con l’Hiv.
Questo mi raccontano Joyce Chimwala, Rodha Mothiwa, Mary Chaweza e le altre, sotto un tetto d’erba essiccata nel villaggio di Ntalava, distretto di Phalombe, Malawi sud-orientale: un puntino su questa striscia sinuosa di Africa australe dove il confine con il Mozambico è un fossato tra due baracche di mattoni crudi e le strade sono balze di terra rossa che la pioggia trasforma in gorghi di fango e malaria.
Io mi odierei se fossi in loro...
... trentenni con sei, sette figli, le camicie della festa strappate. Volti duri e curiosi che invece mi sorprendono con danze e canti commoventi sotto il sole assoluto, e appena oso chiedere agli uomini di lasciarci sole, tra donne, loro saturano l’afa con acuti di giubilo.



Continua a leggere la storia nel libro Donne che vorresti conoscere, Infinito Edizioni, in uscita a novembre 2014.








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