CLANDESTINO, TI CURO (FORSE) E POI TI DENUNCIO

Un immigrato senza permesso di soggiorno che abbia, per esempio, i sintomi della tubercolosi, ci penserà dieci volte prima di andare in un pronto soccorso italiano: il medico, se un po' razzista o un po' ossessionato dalla sicurezza, dai disperati di Lampedusa che stanno per invadere come un'orda le nostre città linde, dagli stranieri che non fanno che stuprare e spacciare, signora mia, potrà finalmente togliersi il suo personale sassolino dalla scarpa e segnalare il clandestino alle forze dell'ordine. Ti curo - devo farlo - ma poi ti denuncio, tiè.

E' passato in Senato l'emendamento 39.306 al Testo Unico sull'immigrazione, che abolisce queste righe: “L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
Se anche la Camera dirà ok, questo comma di assoluto buon senso (oltre che di rispetto per un diritto universale, quello alla salute) scomparirà. Per i medici veri non cambierà nulla. Per quelli confusi, indecisi, dubbiosi, razzisti, spaventati dalla loro ombra, debolmente umani, cambierà molto. E anche per noi. Molto, troppo banalmente: il clandestino con una malattia contagiosa finirà per contagiarci.

Mi raccontava una dottoressa che ne sa di immigrati, che già oggi le clandestine - le nigeriane, soprattutto: prostitute, schiavizzate, non parlano italiano, non hanno mezzi per informarsi - quando restano incinte hanno paura di andare in ospedale per abortire. Dal telegiornale hanno dedotto confusamente che agli italiani non piacciono molto gli stranieri (e di certo si chiederanno come mai tanti signori italiani, cinquantenni rispettabili, con mogli e figli, le cerchino da sempre sulle strade di campagna, a tutte le ore del giorno e della notte) e temono che il medico italiano possa denunciarle. Così preferiscono ingurgitare un medicinale antiulcera che si chiama Cytotec: provoca l'aborto, sì, ma a volte fora l'utero, causa emorragie mortali, devasta dentro.
Speriamo che nessuno dica a queste donne: vi siete sbagliate, prima nessun medico vi avrebbe denunciato. Adesso sì però.

"Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e da centinaia di associazioni e rappresentanti della società civile" scrivono oggi Medici senza Frontiere. "Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra considerazione".

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Commenti

  1. This article was very moving. It was difficult to read the terrible things these women had to endure.
    Sei molta brava!
    Sono orgogliosa essere tua cugina,
    Bacione, Angela

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