IL DONO DI GRACE


GIRL SOLDIER di Faith J. H. McDonnell e Grace Akallo
Kindle, 235 pagine, 13,99 dollari


Grace Akallo ha 26 anni. Ieri era a Roma al convegno internazionale organizzato da Unicef e Save the Children sui “Bambini nei conflitti armati” e non ha commosso la platea. L’ha sconvolta. Più che con la sua storia di ex bambina soldato nel nord dell’Uganda, con la Grace di oggi. Adulta in pantaloni neri, sandali e giacca melange chiusa fino all’ultimo bottone. Le lunghe treccine nere e rosse raccolte in una coda. Il sorriso da bambina, la competenza di un docente universitario, il piglio di una che può andare lontano, magari in un posto di prestigio alle Nazioni Unite.
Per ora Grace Akallo ha scritto un libro (insieme alla giornalista Faith McDonnell) raccontando semplicemente se stessa. A partire dal 9 ottobre del 1996, quando il Lord Resistance Army del visionario Joseph Kony, che tuttora infesta con le sue truppe ribelli l’Uganda fintamente pacificata, la rapisce insieme con altri 138 bambini dal dormitorio della sua scuola ad Aboke.
Grace si addestra alla guerra. Grace uccide.
Grace è schiava sessuale dei militari. Grace scappa dopo sette mesi, torna nella sua scuola. Una missionaria comboniana, suor Rachele, le fa da madre e la riporta sui banchi.

La scuola, la scuola. La ragazza lo ripete alla giornata di convegno in Campidoglio. La scuola è l’unica via che può salvare un bambino perduto. L’unico appiglio di speranza per il futuro. Non esiste altro, dobbiamo mettercelo in testa.
“Io sono stata fortunata. Ho avuto dei benefattori che hanno pagato i miei studi” dice Grace, che vive a Boston dove segue un master in comunicazione. A scuola è sempre stata bravissima. Terminerà l’anno prossimo.
E dopo, Grace, che farai? Tornerai in Uganda? “Ho parlato troppo, in questi ultimi anni, del dramma dei bambini soldato nel mio paese, della situazione politica. Per ora è più opportuno, per me, stare lontana dall’Uganda. Mi piacerebbe rimanere negli Stati Uniti, ma chissà”.
Si vive alla giornata, quando si è vissuto troppo.
Insieme ad altri ex bambini soldato africani, Grace Akallo ha creato il Network of Young People affected by War (Nypaw), e ieri a Roma ha detto chiaramente che questa associazione vuole, deve essere protagonista dei processi di pace. Nel frattempo lei si dedica anche a Gift of Grace, la sua Ong nascente che vuole portare aiuto ai bambini che sono come era lei un tempo.

Dicono che i bambini soldato restino per sempre bambini. La loro infanzia si è bloccata con violenza all’ingresso nell’esercito. Quando diventano adulti cercano affetto come ragazzini. Coccole. Conferme. Tu come ti senti?
“Io? Io mi sento vecchissima”.

A pranzo Grace gioisce per i paccheri al pomodoro. Si stupisce che tutti vogliano intervistarla, che le offrano la sedia e la precedenza al buffet.
Mi saluta con la stretta di mano e l’abbraccio di un leone.

Commenti

Post più popolari