I RAGAZZI DI JOHANNA


foto di David Johnson

A New York ho incontrato questa ragazza, Johanna De Los Santos, una 34enne che abita al confine con il Bronx, accanto all'Inwood Hill Park.
Da qualche anno Johanna dirige un'organizzazione non profit che si chiama ArtStart: un gruppo di volontari che, attraverso l'arte e la musica, investe nelle capacità di bambini e adolescenti a rischio. Bambini homeless, che con i genitori vivono negli shelter comunali di Downtown. Ragazzi di East New York, il più famigerato quartiere di Brooklyn, al cui confronto il Bronx degli anni Settanta era un giardino d'infanzia: condannati per furti, rapina, droga, ma al primo reato, hanno ottenuto dal giudice di non andare in galera ma di seguire un programma alternativo di rieducazione, di cui ArtStart cura la parte artistica e musicale.

L'idea di fondo è che l'arte tira fuori il meglio di te, perché ti permette di esprimerti in libertà, e magari di sfogare la tua parte cattiva. "Nutriamo le voci, i cuori e le menti dei giovani a rischio di New York City" sintetizza Johanna "dando loro le risorse per poter cambiare le proprie vite attraverso il processo creativo".
Anche Johanna, tanto tempo fa, era un'adolescente a rischio. Poi s'è messa a girare documentari, fra cui Favela Rising, ambientato tra la gioventù dannata delle periferie brasiliane, e ha capito che l'arte la stava salvando.
Ma resta convinta che la società americana sia ancora ingiusta con quelli che cercano di emergere dal fondo: "Il 99 per cento dei ragazzi con cui lavoriamo nei centri d’accoglienza per senza tetto e nei programmi alternativi al carcere è composto da neri e ispanici" spiega. "Il sistema sociale è ancora programmato per tenere le persone in basso, in qualche modo. Sì, alcuni nostri ragazzi hanno raggiunto alti livelli sociali e professionali, ma io sono la prima testimone, ogni singolo giorno, che il sistema in sé è virtualmente impenetrabile se sei un afro-americano o un ispanico, se vivi in un quartiere o in un edificio pieno di polizia, dove non puoi nemmeno rincasare senza che ti controllino mille volte i documenti". 

E' stato bello percorrere tutta Manhattan con lei, in una buia e lunga giornata di febbraio, tra Inwood, il Lower East Side e Tribeca, parlando con i bambini e i ragazzi di ArtStart, entrando in una casa d'accoglienza per homeless e in un blindatissimo centro di giustizia minorile.
Già. Anche questa è New York.
(Il video in inglese)

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