UNCUT

 
foto Simona Ghizzoni / Contrasto

Sono appena rientrata da un lungo e sorprendente viaggio tra Kenya ed Etiopia, per la produzione del mio nuovo progetto UNCUT che tratta il tema dolorosissimo delle mutilazioni genitali femminili. Una pratica ancora diffusa in molti Paesi africani (e non solo) nonostante le leggi che le condannano.

A luglio ero stata in Somaliland, dove il 98% delle donne ha subìto la forma più brutale di MGF, nota come infibulazione.
Questo è il progetto, finanziato dallo European Journalism Centre con la Bill & Melinda Gates Foundation: http://journalismgrants.org/projects/uncut
Non indulgerò in dettagli scabrosi o in lacrime facili: mi interessa soprattutto mostrare come le donne, anche nelle comunità più remote d'Africa, si stiano unendo per dire basta a questa tradizione, riprendendosi il proprio corpo e la propria vita. Contrastare la pratica della mutilazione genitale, infatti, in tanti luoghi è il primo passo per affermare i diritti delle donne e rivendicare parità di genere.

Il tempo di riflettere, sistemare il materiale, scrivere, editare video e foto, e il racconto delle straordinarie donne di UNCUT comincerà intorno al 25 novembre su Io donna, Corriere Sociale e WorldCrunch. Se altre testate sono interessate, mi contattino pure: i materiali sono talmente tanti e vari che possiamo studiare diverse forme di pubblicazioni, online e cartacee.

Nel frattempo vi regalo qualche scatto di Simona Ghizzoni dal Kenya e dall'Etiopia.





Commenti

Post più popolari