Lampedusa, una mostra sottomarina sui migranti che ce l'hanno fatta
Dal 13 luglio, 12 gigantografie installate sott’acqua restituiranno i sogni e le speranze di migranti dal Medio Oriente e dall'Africa. Nel luogo-simbolo della più grande emergenza del nostro tempo.
C’è Shiva che è arrivata dall’Iran per ricongiungersi al padre, e a Bologna continua il suo percorso di attrice recitando in una compagnia teatrale multietnica. Yacouba, originario del Mali, oggi lavora come cuoco in un centro per richiedenti asilo della Croce Rossa ed è stato anche volontario vicino a Kobane, a cucinare centinaia di pasti caldi per i siriani in fuga dalla guerra. Mentre Abdullahi, somalo ormai trapiantato in Piemonte, racconta la prima volta che si è sentito davvero integrato in Italia: a una partita di calcio, grazie a un abbraccio tra tifosi del Torino dopo un goal.
Storie di ordinaria immigrazione e integrazione, di quelle che fanno poco rumore perché non contengono le parole clandestino e criminalità, eppure sono la maggior parte. Persone che sono riuscite a lasciarsi alle spalle guerre, orrori, persecuzioni, e poi i viaggi interminabili e pericolosi che li hanno portati in Italia dove hanno trovato un lieto fine alla loro ricerca di pace e di un punto di partenza per il futuro.
Sono 12, i migranti scelti e ritratti nei loro sorrisi più aperti dal fotografo Salvo Galano, che dal 13 luglio li renderà protagonisti di una singolare mostra. Si intitola StarS, perché i 12 volti saranno disposti in cerchio come le stelle dell’Unione Europea, in una location che è il simbolo della migrazione più dolorosa ma anche di un'accoglienza che non s'è mai risparmiata: Lampedusa. Le 12 gigantografie traslucide, stampate su lastre rigide, saranno installate sott’acqua sul fondale sabbioso di Cala Croce, nel versante sudorientale dell’isola. I movimenti delle correnti e l’inclinazione dei raggi solari nelle varie ore del giorno modificheranno l’effetto visivo dello spettacolo, che la sera dell’inaugurazione sarà illuminato da luci subacquee posizionate sotto le immagini.
“Il mio scopo è quello di permettere a tutti di osservare attentamente e in silenzio, attraverso un elemento primordiale come l’acqua del mare, gli occhi di queste persone, cercando di dar voce a coloro che troppo spesso non vengono trattati come esseri umani ma come numeri” spiega l’autore Salvo Galano. “Per i protagonisti della mostra StarS, l’acqua del mare è anche l’ultimo ostacolo prima del tanto ambìto traguardo verso la libertà. Volevo così trasferire nel mare di Lampedusa la dignità che ho trovato negli sguardi degli abitanti di quei Paesi lontani. L’intento è riuscire a cambiare l’immagine, ormai stereotipata dall’espressione “emergenza immigrazione”, che associa le persone in fuga da guerre, soprusi e povertà sempre più a numeri e sempre meno alla condizione di esseri umani”.
La mostra sottomarina sarà realizzata a Lampedusa grazie alla collaborazione della sindaca Giusi Nicolini. E farà da punto di partenza per un film-documentario (prodotto da Rai, Rai Cinema, Rai Com e Cannizzo Produzioni), con le storie dei migranti ritratti e le testimonianze degli operatori coinvolti nel percorso di accoglienza e integrazione, dalla Croce Rossa a Emergency, dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati alla Fondazione Progetto Arca.
La colonna sonora del documentario la sta componendo Alaa, un musicista siriano che in StarS appare con il suo violino sulla spalla. Oggi vive a Milano e collabora con vari progetti musicali. Nella sua vita precedente, in una Siria ormai annientata dalla dittatura e dalla guerra, gestiva una galleria d’arte con la sua famiglia, dove amava organizzare reading, mostre e concerti. Finché il caos ha inghiottito ogni forma d’arte.
La mostra StarS rimarrà sotto le acque di Lampedusa fino al prossimo 3 ottobre, Giornata della Memoria per le vittime dell’immigrazione. Dopo questa data, che segna l’anniversario della tragedia di Lampedusa avvenuta nel 2013 in cui persero la vita 368 migranti, l’esposizione sarà trasferita nel centro dell’isola.
L’evento StarS è stato ideato dal fotografo Salvo Galano e dalla regista Veronica Mengoli, fondatori dell’Associazione Culturale Sudest. Inaugurazione a Lampedusa, Cala Croce, mercoledì 13 luglio alle 20.30.
Per informazioni: cannizzoproduzioni.it, Associazione Culturale Sudest
da Io donna, 7 luglio 2016
Commenti
Posta un commento