IL RIFIUTO DEL DOLORE
Era stata la prima, tra le ragazze della nostra classe, a prendere la patente. Ricordo il senso di libertà che mi dava girare con Claudia e con lei sulla sua Ypsilon 10. Ma non ne ricordo il colore. Blu. O forse marrone.
Aveva occhi molto belli. La sua voce strana, acuta e infantile, è ancora nitida.
Non la conoscevo bene. Non eravamo amiche. Compagne di liceo. Ci stavamo simpatiche. Si usciva insieme, in gruppo. Era enigmatica, almeno ai miei occhi. Fumava sigarette leggere e riusciva a fumarne solo una o due al giorno, a volte nessuna. Io e Claudia la invidiavamo molto per questo controllo, puro piacere che non diventa vizio. Io la invidiavo anche quando mi arrivava notizia che era a fare corsi di vela da qualche parte, o viaggi. Mi sembrava si muovesse in continuazione e che non si annoiasse. Che conducesse un’esistenza da privilegiata.
Bella la sua festa di compleanno di qualche anno fa, un sacco di gente in quella villa ancora vuota accanto ai boschi.
L’avevo persa di vista. Notizie, certo. Sempre peggiori. E il mio ostinato, invincibile rifiuto del dolore che mi ha impedito di telefonarle per chiederle come stai. Lo stesso muro che mi tratterrà dall’andare al suo funerale, domani mattina.
Si era ammalata, Paola. E’ morta ieri. Aveva la mia età.
Trovo una sua email in un fondo di magazzino. Assurdo che l'abbia conservata. Forse in quel momento ero troppo pigra per appuntarmi il suo indirizzo.
E' la seconda volta che mi capita di ritrovare email di qualcuno che non c'è più. La prima, erano email di mio padre. E' sempre un dono, la voce di chi non c'è più.
Novembre 2001, la malattia non c'era ancora:
"ma... un severo casino
sono tornata stanotte da dusseldorf. ci sono stata una settimana con mio papà... dubbi, tanti. decisioni, in fase di elaborazione (spero). ho deciso di non andare certamente a roma, ma rimane il tarlo della scuola, quella di milano, ahimè. che si puo' fare?
mi piacerebbe molto vedervi. fatemi sapere! sentiamoci!
e tu? cosa hai deciso? come stai?
claudia mi sembrava molto incasinata con i tempi
a presto
ciao!"
Aveva occhi molto belli. La sua voce strana, acuta e infantile, è ancora nitida.
Non la conoscevo bene. Non eravamo amiche. Compagne di liceo. Ci stavamo simpatiche. Si usciva insieme, in gruppo. Era enigmatica, almeno ai miei occhi. Fumava sigarette leggere e riusciva a fumarne solo una o due al giorno, a volte nessuna. Io e Claudia la invidiavamo molto per questo controllo, puro piacere che non diventa vizio. Io la invidiavo anche quando mi arrivava notizia che era a fare corsi di vela da qualche parte, o viaggi. Mi sembrava si muovesse in continuazione e che non si annoiasse. Che conducesse un’esistenza da privilegiata.
Bella la sua festa di compleanno di qualche anno fa, un sacco di gente in quella villa ancora vuota accanto ai boschi.
L’avevo persa di vista. Notizie, certo. Sempre peggiori. E il mio ostinato, invincibile rifiuto del dolore che mi ha impedito di telefonarle per chiederle come stai. Lo stesso muro che mi tratterrà dall’andare al suo funerale, domani mattina.
Si era ammalata, Paola. E’ morta ieri. Aveva la mia età.
Trovo una sua email in un fondo di magazzino. Assurdo che l'abbia conservata. Forse in quel momento ero troppo pigra per appuntarmi il suo indirizzo.
E' la seconda volta che mi capita di ritrovare email di qualcuno che non c'è più. La prima, erano email di mio padre. E' sempre un dono, la voce di chi non c'è più.
Novembre 2001, la malattia non c'era ancora:
"ma... un severo casino
sono tornata stanotte da dusseldorf. ci sono stata una settimana con mio papà... dubbi, tanti. decisioni, in fase di elaborazione (spero). ho deciso di non andare certamente a roma, ma rimane il tarlo della scuola, quella di milano, ahimè. che si puo' fare?
mi piacerebbe molto vedervi. fatemi sapere! sentiamoci!
e tu? cosa hai deciso? come stai?
claudia mi sembrava molto incasinata con i tempi
a presto
ciao!"
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