LE RONDE DELLE DONNE NELLA BANLIEUE VIOLENTA

foto di Isabelle Eshraghi

BANLIEUE Il vagone era semivuoto. I quattro si erano avvicinati e avevano cominciato a insultarla. Dovevano essere degli antillesi, per quel poco che riusciva a ricordare. Aveva cercato di parlarci, di buttarla sul ridere; per tutta risposta le erano arrivati due ceffoni che l’avevano stordita. Poi le si erano gettati addosso, due di loro l’avevano bloccata a terra, gli altri due l’avevano penetrata. Violentemente, interminabilmente, davanti, dietro, in bocca… La cosa era andata avanti per un pezzo, col treno che si fermava alle varie stazioni, con la gente che scendeva o cambiava prudentemente vagone… Alla fine, nel vagone erano rimasti solo loro. Le avevano sputato e pisciato addosso, poi l’avevano spinta a calci sotto un sedile, ed erano scesi tranquillamente al capolinea della Gare de Lyon.
(Piattaforma di Michel Houellebecq, Bompiani)


GUARDI IL CIELO CHE ANNERISCE LENTO sopra il campo rom di rue de l’Acacia a Montreuil, distesa geometrica di roulotte con l’orizzonte tracciato da lunghi edifici disarmonici, e fatichi a realizzare che Parigi sta a una manciata di chilometri da questo paesaggio che non dà scampo allo sguardo.



Safya, Patricia e le altre si bloccano al cancello che rinchiude i rom nel loro mondo. Osservano. Prendono appunti. Appare un guardiano, ha l’aria più stupita che minacciosa: non capisce perché il capannello di signore sosti così al gelo, tra l’inquisitorio e il turistico, mentre le auto spuntano come proiettili al di là della curva. Si avvicinano bambini, uomini in silenzio. Praticamente circondate, le signore si presentano, sorridono, spiegano che cosa ci fanno qui dove è raro vedere una donna all’imbrunire, figuriamoci un intero gruppo armato di taccuini. E la tensione svapora in tutto uno stringersi la mano, pardon e au revoir.



Ronda femminile a Montreuil. Da sinistra: Roselynn, Marie Françoise, Patricia, Fatima, Dominique Poggi, l'assessore Bourdais e Safya.

Stiamo partecipando (anche noi block-notes alla mano, passo svelto e occhi aperti) al debutto di quelle che in Francia hanno battezzato marches exploratoires des femmes (marce esplorative delle donne): volontarie che dopo il tramonto setacciano i quartieri più difficili oltre la circonvallazione périphérique di Parigi in cerca di dettagli urbani da aggiustare a beneficio delle donne e non solo. Cosa non va nell’illuminazione e nei trasporti, quali strade sono più insicure, a quali orrori architettonici mettere mano per eliminare cunicoli pericolosi, marciapiedi dissestati, muretti che sembrano congegnati per nascondere spacciatori e rapinatori...

Continua a leggere la storia nel libro Donne che vorresti conoscere, Infinito Edizioni



Rue de l'Acacia a Montreuil.



Drancy. Le case popolari in centro.



Drancy. Malika (a destra) e Mouna con un gruppo di ragazzini.

L'articolo e' stato pubblicato da Io donna il 6 marzo 2010

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